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USA: riserva strategica in Bitcoin sempre più vicina

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Ieri sera si è diffusa la bufala secondo cui Donald Trump avrebbe firmato un ordine esecutivo che istituiva una riserva strategica in Bitcoin per gli USA.

Nonostante si trattasse di una notizia falsa, l’istituzione di questa riserva strategica in realtà da ieri è più vicina che mai.

Infatti non solo Trump ha effettivamente firmato un ordine esecutivo, ma la notizia è stata preceduta di qualche ora da un’altra che andava nella stessa direzione.

L’ordine esecutivo firmato ieri sera da Trump ha istituito un gruppo di lavoro presidenziale dedicato agli asset digitali a cui sono stati affidati in particolare due compiti:

  1. elaborare un nuovo quadro normativo dedicato specificatamente alle criptovalute (gli USA, a differenza della UE, non ne hanno ancora uno)
  2. analizzare la fattibilità e valutare l’opportunità dell’istituzione di una riserva strategia in asset digitali.

Quindi sebbene tecnicamente l’ordine esecutivo di ieri di Trump non istituisca la riserva strategica in Bitcoin, istituisce un gruppo di lavoro che per l’appunto lavorerà all’istituzione di una riserva strategica in asset digitali. Potrebbe pertanto essere solamente una una questione di tempo.

Inoltre in precedenza la senatrice Cynthia Lummis era stata nominata a capo della Commissione del Senato sugli asset digitali. Lummis è in assoluto il politico USA che più ha sostenuto il settore crypto fino ad oggi. Anche questa notizia ha incrementato in modo significativo le probabilità che gli USA finiscano prima o poi per istituire una riserva strategica in asset digitali.

(Ah, queste sono tutte notizie che ieri ho dato praticamente “in diretta” sul mio canale Telegram).

Un’ultima cosa.

La riserva strategica a cui sta lavorando l’amministrazione Trump molto probabilmente non sarà costituita solamente da Bitcoin, ma anche da altri asset digitali. In particolare, sebbene probabilmente il grosso sarà in BTC, verranno inserite anche criptovalute emesse da società statunitensi (si parla di XRP, ADA, SOL, eccetera).
La cosa più importante però rimane il fatto che il grosso molto probabilmente sarà costituito da Bitcoin (che non è emesso da nessuna società).

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