Tom Lee aveva previsto che grazie alla conferenza Consensus il prezzo di Bitcoin sarebbe salito. Ciò non è avvenuto, e Lee ha dovuto ammettere di aver sbagliato.
Secondo lui la necessità di regolamentazioni, non ancora esistenti, sta creando incertezza e trattenendo i “tori”. Ha dichiarato a Bloomberg:
“Il mondo delle criptovalute deve ancora affrontare significative resistenze interne e ostacoli all’interno delle istituzioni finanziarie tradizionali. Ma è incoraggiante tuttavia che una percentuale significativa dei nuovi entrati in questo mondo siano istituzioni finanziarie”.
Lee rimane comunque bullish su Bitcoin, continuando a prevedere il raggiungimento di quota 25mila dollari entro la fine di quest’anno.
A dire il vero in molti avevano previsto questo aumento, dato che negli ultimi 2 anni si era sempre verificato. Però è possibile che quest’anno le novità presentate durante Consensus non siano state in grado di generare troppo entusiasmo, come invece accadde ad esempio soprattutto l’anno scorso. Secondo alcuni in realtà le conseguenze di Consensus si potrebbero anche verificare in seguito, ma in questo caso qualora si verificassero sarà praticamente impossibile confermarlo.
Addirittura il 16 maggio, giorno conclusivo della conferenza, il prezzo è sceso, forse persino a causa della delusione per il mancato aumento (molti infatti se lo aspettavano). Possiamo pertanto dire che quest’anno Consensus non ha mosso significativamente il prezzo di Bitcoin.