Oggi il sito di informazione russo Izvestiya ha pubblicato un articolo in cui cita delle dichiarazioni ufficiali del capo del comitato della Duma di Stato sui mercati finanziari, Anatoly Aksakov.
Aksakov ha esplicitamente affermato che gli exchange crypto saranno utilizzati per effettuare pagamenti transfrontalieri, aggirando così le restrizioni causate dalle sanzioni internazionali.
In precedenza i politici russi stavano cercando di creare un exchange crypto di Stato, ma hanno abbandonato l’idea. Ora invece sono orientati nel rendere possibile per i russi utilizzare gli exchange crypto già esistenti.
Aksakov avverte anche che, proprio a causa della possibilità di aggirare le sanzioni, gli exchange crypto che lavoreranno con loro potrebbero avere dei problemi.
L’ipotesi è quella di una regolamentazione degli exchange che affidi alla banca centrale russa il controllo su di essi, grazie ad un disegno di legge.
Secondo la direttrice della comunicazione dell’exchange crypto Garantex, Evgenia Burova, le prime transazioni di questo tipo potranno iniziare ad essere effettuate pochi mesi dopo l’adozione del disegno di legge.
I mercati crypto non sembra che abbiano preso molto bene la notizia, dato che oggi pomeriggio ad esempio il prezzo di Bitcoin è sceso da 27.800$ a 27.600$, ma il calo è stato davvero contenuto.
Se da un lato gli exchange crypto occidentali probabilmente potrebbero decidere di non arrischiarsi a servire il mercato russo, potrebbero farlo però quelli dei paesi partner della Russia, in primis la Cina. Infatti a partire dal primo di giugno ad Hong Kong gli exchange crypto riapriranno a tutti.