Qualche giorno fa nel mio podcast in diretta ho avuto il piacere di avere come ospite il giornalista de Il Sole 24 Ore Vito Lops, che ha risposto alle vostre domande in merito alla situazione macro-economica attuale e dei mercati finanziari globali.
Ad una domanda sui tassi di interesse negli USA, ovvero riguardante la politica monetaria della Fed, ha dato una risposta molto interessante, anche se decisamente non buona.
Infatti ha fatto notare che con l’aumento del tetto del debito negli USA, il governo statunitense emetterà a breve centinaia di miliardi di dollari di nuove obbligazioni, forse arrivando anche fino a mille miliardi.
Il problema è che queste obbligazioni potrebbero attrarre parecchi investitori, di fatto togliendo circa mille miliardi di dollari dalla liquidità in circolazione sui mercati finanziari.
Quindi a giugno la liquidità disponibile sui mercati per gli acquisti di altri asset, compreso Bitcoin, potrebbe diminuire. Questo significa una possibile riduzione della domanda, e se l’offerta rimarrà più o meno quella attuale, i prezzi potrebbero scendere.
Lops ha anche ipotizzato che il prezzo di Bitcoin dipenda ormai in grande misura da quanta liquidità ci sia sui mercati finanziari, dato che assomiglia sempre di più ad una sorta di “parcheggio” della liquidità per certi versi simile all’oro. Solo che mentre Bitcoin è un asset risk-on, l’oro è risk-off, quindi chi è meno propenso a rischiare preferisce l’oro.
Va però anche detto che chi ha come obiettivo il guadagno preferisce Bitcoin, dato che con gli asset a basso rischio sono generalmente molto bassi anche i guadagni.
A ciò ci aggiungerei che il “parcheggio della liquidità” per eccellenza sembra essere il dollaro, ma questo vale solo durante i momenti di fuga dal rischio, e solo per periodi di tempo limitati.
Chi volesse guardare la registrazione dell’intera diretta con Vito Lops la trova qui:
www.youtube.com/watch?v=QFp-D9tCMtk.