A novembre del 2018 si verificò uno dei crolli in assoluto più violenti del prezzo di Bitcoin.
Anche quell’anno era quello successivo allo scoppio di una grande bolla speculativa post-halving, e tra il 14 ed il 27 novembre il prezzo precipitò da 6.400$ a 3.800$, con un -40% in una settimana. Arrivò a -85% dal precedente massimo di 20.000$.
All’epoca la causa fu la cosiddetta hashwar, e per riprendere quota 6.000$ ci mise sei mesi.
Quest’anno sembra poter replicare una situazione per certi versi simili, anche se l’attuale livello di prezzo per ora è in linea con i minimi di giugno. Qualora dovesse scendere a -85% dai massimi dovrebbe arrivare a circa 11.500$. In tal caso avrebbe fatto praticamente la stessa cosa di novembre 2018.
Quello in atto però è il terzo bear-market post-bolla.
Nel primo il crollo avvenne a gennaio 2015, e non a novembre 2014. In due settimane passò da 315$ a 170$, con una perdita del 46%. Arrivò, guarda caso, sempre a -85% dal precedente massimo di 1.100$.
Pertanto qualora anche in questo mese facesse un -40% che lo portasse a -85% dai massimi non ci sarebbe nulla di strano: si starebbe solo comportando come fatto negli unici due precedenti cicli.