Marco Cavicchioli
Il 2023 sembra essere un anno di ripresa.
In particolare sembra che si stia riprendendo l’economia statunitense, ovvero la maggiore del mondo. Ad esempio il grafico del PIL pro-capite aggiustato per il potere di acquisto (ovvero al netto dell’inflazione) mostra già dal 2022 un chiaro ritorno ad un trend di crescita negli USA.
Ma questo potrebbe non essere sufficiente per generare un nuovo boom sui mercati finanziari. Tuttavia nel caso in cui si verificassero due particolari condizioni il boom sembra possibile.
Sia chiaro però: lo scenario che sto per descrivere non sembra essere molto probabile, per ora, ma perlomeno è sicuramente possibile.
La prima condizione per innescare un nuovo boom dei mercati finanziari è che la Fed (ovvero la banca centrale degli USA) inizi a tagliare i tassi di interesse. Prima o poi lo farà, ma per ora sembrerebbe che ciò non avverrà prima del 2024. Tuttavia se l’inflazione dovesse scendere ancora molto, così come sta facendo ormai da sei mesi, la Fed potrebbe anche decidere di fare una sorta di “regalo” all’economia (e soprattutto a chi ha debiti a interessi variabili da pagare), iniziando a tagliare i tassi in anticipo.
Già da solo questo ipotetico evento potrebbe innescare una reazione positiva dei mercati finanziari, ma qualora se ne aggiungesse anche un altro si potrebbe innescare un vero e proprio boom: la caduta del regime di Vladimir Putin in Russia.
Dato che nel corso del 2022 i mercati finanziari hanno perso molto, o persino troppo, potrebbero essere già pronti per un rimbalzo. Perchè il rimbalzo si trasformi in un boom occorrerebbe però una fortissima iniezione di entusiasmo, ed i due eventi ipotetici appena citati potrebbero riuscirci, sommandosi.
Non va però dimenticato che in caso di ulteriori catastrofi, nemmeno questi due eventi potrebbero avere la forza di invertire il trend.
Pertanto l’ipotesi di un nuovo boom dei mercati finanziari nel 2023, compresi quelli crypto, non va esclusa a priori, anche se in questo momento non sembra molto probabile.
