Purtroppo solo davvero poche persone conoscono la crittografia asimmetrica, ovvero la tecnologia che consente ad esempio l’esistenza delle criptovalute. E ancora meno ne hanno capito l’immensa potenza.
Per la prima volta in assoluto nella storia dell’umanità infatti abbiamo un sistema sicuro, inviolabile, facile e pervasivo per certificare la fonte di un’informazione velocemente e senza dubbi. Tanto che ad esempio la crittografia asimmetrica è alla base delle firme digitali.
Infatti grazie alla crittografia asimmetrica ogni soggetto può avere un codice identificativo unico che può dimostrare di possedere senza ombra di dubbio. Ovvero grazie alla crittografia asimmetrica non c’è bisogno di fidarsi quando qualcuno ti dice chi è, perchè se è veramente chi dice di essere allora può dimostrarlo. E se non può dimostrarlo allora non ci si fida.
Inoltre è la matematica (ovvero la scienza perfetta per eccellenza) a garantirci che se è in grado di dimostrare di possedere quel codice allora è sicuramente lui il proprietario.
Ogni utente ha un codice segreto (la chiave privata) con la quale non solo può generare il suo codice pubblico (come ad esempio l’indirizzo di un wallet Bitcoin), ma può anche dimostrare senza alcun dubbio di averlo generato. In altre parole grazie alla chiave privata, che non deve essere mai rivelata a nessuno, può dimostrare con certezza di essere il proprietario di quel codice pubblico. Ma non solo… Con la chiave privata può anche “firmare” delle informazioni ed inviarle ad altri utenti che, grazie al codice pubblico, possono verificare che sia stato proprio lui a generarle. E questo senza che ci sia bisogno di condividere le chiavi private: si condividono solo le firme digitali, e il codice pubblico con cui è possibile verificare che la firma sia corretta, anche senza conoscere la chiave privata.
In questo modo possiamo garantire la fonte di un’informazione, ovvero ad esempio avere la certezza di chi abbia effettuato ogni transazione registrata su blockchain. E scusate se è poco!
Ricordiamoci inoltre che la blockchain, se decentralizzata e fatta bene, è pubblica, aperta, condivisa, sicura, immutabile, inviolabile… A questo punto la garanzia della fonte diventa qualcosa di enormemente potente, utilizzabile per risolvere una marea di problemi. Solo che dovremo ancora attendere un po’ (qualche anno abbondante) prima che vengano sviluppati e distribuiti gli strumenti necessari per sfruttare questa enorme potenza. E comunque uno c’è già: Bitcoin.