Quando scoppia una guerra nel mondo moderno è inevitabile che ci siano ripercussioni in borsa.
L’ultimo caso è quello di Israele: dopo lo scoppio della guerra contro Hamas la borsa di Tel Aviv ieri ha fatto segnare un improvviso -6%.
Per contenere il crollo, la banca centrale israeliana ha deciso di creare denaro dal nulla ed immetterlo sui mercati.
Ebbene, quando una banca centrale crea denaro e lo immette sui mercati, per aumentare la liquidità, aiuta anche Bitcoin.
Il valore di mercato di Bitcoin infatti è altamente influenzato dalla liquidità presente sui mercati, e soprattutto dalle sue variazioni e dai suoi spostamenti. Sebbene l’impatto della banca centrale di Israele sul prezzo di BTC sarà minimo, o addirittura irrilevante dato che si tratta di un’immissione di liquidità minima rispetto a quella totale presente sui mercati, questo ragionamento rimane valido. E quando qualcosa del genere la fanno le grandi banche centrali l’impatto diventa rilevante.
Prendiamo ad esempio la banca centrale della Russia.
Con lo scoppio della guerra in Ucraina, nel 2022, creò dal nulla grandi quantità di rubli, che però ritirò poco dopo per farne aumentare artificialmente il valore sui mercati.
Le cose cambiarono ad inizio 2023, con due grandi campagne di creazione ed immissione sui mercati di rubli.
La prima tra gennaio ed aprile, la seconda tra giugno ed agosto.
Ebbene, il prezzo di Bitcoin da gennaio ad aprile aumentò, fino a superare una prima volta quest’anno i 31.000$, per poi ridiscendere a circa 25.000$. In seguito tornò ad aumentare tra giugno e luglio, facendo segnare il nuovo massimo annuale.
Invece il valore del rublo nei confronti del dollaro USA è crollato, prima da gennaio ad aprile, e poi da giugno ad agosto. Da notare anche che è tornato a scendere a partire da inizio ottobre.
Oltretutto da maggio a luglio anche lo yuan cinese ha perso valore nei confronti del dollaro USA.
Quindi ormai molto spesso lo scoppio di una guerra induce le banche centrali dei paesi coinvolti ad emettere moneta, e questo può condizionare positivamente il valore di Bitcoin a patto che si tratti di grandi banche centrali che immettono grandi quantità di liquidità sui mercati.