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In futuro useremo il cripto-euro e il cripto-dollaro?

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cripto-dollaroLa BCE ha dichiarato esplicitamente che non vuole emettere un cripto-euro. E anche la Fed è contraria. Ma allora di cosa stiamo parlando?

Forse non tutti sanno che esistono già delle versioni “crypto” dei dollari americani. Sono criptovalute a tutti gli effetti, emesse da privati, ma completamente “coperte” da dollari americani. Ovvero 1 cripto-dollaro equivale ad 1 dollaro americano, e la versione crypto non è altro che una “rappresentazione spendibile” di quella fiat originale. Inoltre chiunque li possieda può chiedere in qualsiasi momento la conversione in dollari americani.

La più celebre di queste criptovalute è il Tether dollar (USDT), ma ultimamente ne è stata immessa in circolazione una nuova, il Gemini dollar (GUSD), che è addirittura autorizzata dal NYDFS (il Dipartimento dei servizi finanziari dello Stato di New York): in altre parole è da considerare una moneta autorizzata ufficialmente a circolare sui mercati, alla pari del dollaro americano (USD).

Il punto è che, in quanto criptovalute, hanno dei vantaggi rispetto al corrispettivo fiat, praticamente con nessun altro svantaggio oltre al fatto che bisogna fidarsi che l’emittente disponga realmente di 1 dollaro americano per ogni token emesso (svantaggio comunque non da poco).

Il primo vantaggio è l’incensurabilità delle transazioni. Ovvero, essendo criptovalute a tutti gli effetti, ne hanno tutte le caratteristiche, come quella che nessuno può impedire alcuna transazione. In altre parole ad esempio chi volesse spostare milioni di dollari all’estero con il dollaro americano originale (USD) potrebbe incontrare problemi di vario tipo, in primis provenienti dalle banche coinvolte nell’operazione. Con USDT o GUSD nessuno potrebbe invece creare alcun problema: le transazioni non hanno alcun limite, alcun ostacolo, sono sovranazionali e non ostacolabili.

Il secondo vantaggio è proprio l’assenza di limiti di dimensioni delle transazioni. Con le criptovalute si possono fare transazioni di qualsiasi importo.

Il terzo vantaggio è l’internazionalità. Per loro stessa natura le criptovalute esistono solo su Internet, ed Internet non è un fenomeno locale. E’ una rete globale senza frontiere. Le criptovalute si possono inviare e ricevere da e verso tutto il mondo, potendo persino superare eventuali limiti governativi imposti.

Il quarto vantaggio è la velocità: occorrono pochi secondi per effettuare una transazione in USDT o GUSD, a prescindere dall’importo e dalla distanza fisica del destinatario.

Il quinto vantaggio è la tracciabilità. Tutte le transazioni sono pubbliche e registrate in maniera indelebile su una blockchain inattaccabile. Certo, ovviamente sono anonime, ma ad esempio per le forze dell’ordine basta conoscere a chi appartengono gli indirizzi pubblici coinvolti in una transazione per sapere chi ha inviato, quanto ha inviato, quando ed a chi.

In altri termini la tecnologia con cui sono realizzate (e gestite) le criptovalute è nettamente superiore a quella che siamo abituati ad utilizzare con le valute fiat. Pertanto non ci sarebbe da stupirsi se in futuro molte persone dovessero preferire convertire i loro dollari in cripto-dollari per poter utilizzare una moneta con lo stesso valore, ma con caratteristiche tecniche nettamente superiori.

Ma i cripto-euro? Per ora non c’è una criptovaluta interamente coperta da euro, il cui valore è fisso 1:1, convertibile in euro fiat in qualsiasi momento. ma prima o poi probabilmente ci sarà.

Da notare che queste criptovalute che rappresentano valute fiat con un rapporto di valore paritario 1:1 sono emesse da privati, e non da Stati o Banche Centrali. Infatti in teoria non c’è bisogno che sia per forza di cosa uno Stato o una Banca Centrale ad emetterli, anche se a dirla tutta questo aiuterebbe a ridurre sensibilmente il rischio principale (ovvero che l’emittente “fugga con il bottino” dopo aver incassato fiat in cambio di token da esso stesso creati).

Pertanto non è assurdo pensare che, invece, in futuro possano essere gli Stati o le Banche Centrali stesse ad emettere delle cripto-fiat. Attenzione però: non stiamo parlando di nuovi token senza valore intrinseco o sottostante (come ad esempio Bitcoin), ma di token che rappresentano monete già realmente esistenti, e realmente detenute da chi emette il token, in modo che tutti i possessori dei token stessi possano in qualsiasi momento restituirli riavendo indietro una pari quantità di valuta fiat. Quindi sebbene sia la BCE che la Fed abbiano dichiarato che non sono interessati ad emettere una loro nuova criptovaluta, potrebbero però prendere in considerazione un “cambio di tecnologia”, emettendo dei token che rappresentino valuta fiat già esistente, per sfruttarne i vantaggi tecnici (ovvero, in altre parole, senza fare ulteriore signoraggio).

Ricordatevelo: la moneta in realtà è una tecnologia. E le criptovalute sono semplicemente la tecnologia più avanzata che l’umanità sia mai stata in grado di creare in questo ambito.

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