Un paio di giorni fa Forbes ha rivelato che il regno del Bhutan ha investito milioni di dollari in Bitcoin ed altre criptovalute.
La scoperta è stata fatta analizzando le dichiarazioni di fallimento di Celsius e BlockFi, presso cui lo Stato asiatico deteneva le proprie criptovalute.
Il regno del Bhutan è un minuscolo Stato in piena Himalaya con meno di un milione di abitanti. Stando a quando preso in visione da Forbes, nei documenti del tribunale relativi ai fallimenti di Celsius e BlockFi risulterebbe che il fondo di investimento sovrano del Bhutan sarebbe stato loro cliente. Il governo del Paese non lo aveva mai rivelato pubblicamente.
Celsius e BlockFi hanno chiuso a giugno dell’anno scorso, quindi gli investimenti del fondo di investimento sovrano del Bhutan in Bitcoin e criptovalute devono per forza essere stati effettuati prima.
Il fondo si chiama Druk Holding & Investments (DHI), e prende il nome dal simbolo nazionale del Bhutan, il mitologico drago del tuono. Gestisce primariamente un portafoglio di titoli di attività locali, come centrali idroelettriche e la compagnia aerea di bandiera (Royal Bhutan Airlines), ed è stato fondato nel 2007 dal re Jigme Khesar Namgyel Wangchuck. L’obiettivo era quello di salvaguardare la ricchezza del paese. Tecnicamente è un fondo sovrano, ma in realtà opera come un’impresa statale.
Secondo Forbes, se si tratta davvero di un fondo sovrano sarebbe il primo al mondo possedere direttamente criptovalute.
Stando ai documenti di BlockFi , il fondo in passato prese in prestito 30 milioni di USDC.
Stando invece a quelli di Celsius, Druk Holding & Investments aveva un conto chiamato “Druk Project Fund”, che tra aprile e giugno 2022 effettuò decine di operazioni, tra cui depositi, prelievi e prestiti in Bitcoin, ETH, USDT ed altre criptovalute, ritirando in totale più di 65 milioni di dollari.