Oramai chiunque utilizzi Bitcoin si è reso conto che le fees (ovvero i costi delle transazioni) sono decisamente elevate.
Il problema però dal punto di vista tecnico sul breve periodo non ha soluzione: infatti in ogni nuovo blocco da minare (ce n’è uno ogni circa 10 minuti) ci stanno solo un numero limitato di transazioni (circa 2.500), ma le transazioni che vengono effettuate sono molte di più. Quindi alcune possono essere “scartate” e non inserite nei blocchi… e così può passare moltissimo tempo prima che vengano approvate (infatti vengono approvate solo se inserite in un blocco che viene minato). La “soluzione” è quella di offrire ai miners delle fees molto alte, in modo da invogliarli a scegliere di inserire nei blocchi la propria transazione, e non quelle di altri…
Pertanto il problema è l’eccesso di transazioni rispetto a quelle gestibili attualmente dalla rete.
I futures sul Bitcoin però potrebbero impattare positivamente su questo problema. Infatti molte persone che “utilizzano” il BTC solo per speculare potrebbero decidere di smettere di operare direttamente con i token, ed optare invece per i futures. Infatti i futures sono strumenti finanziari molto più “comodi” da utilizzare per chi si limita alla speculazione!
Ad oggi non ci sono futures sul Bitcoin utilizzabili sulle classiche piattaforme di trading finanziario, quindi chi vuole investire in BTC deve per forza in un modo o nell’altro comprare dei token. E ogni volta che questi token devono essere trasferiti ad esempio dai siti di exchange ad un wallet bisogna effettuare una transazione (ricadendo nel problema precedentemente evidenziato).
Invece i futures non prevedono per nulla di dover operare con i token! Infatti sono contratti derivati basati non sui token BTC (ovvero sulle monete), ma solo ed esclusivamente sul prezzo. Quindi tutti coloro che opereranno con i futures NON opereranno con i token di Bitcoin. Pertanto più persone passeranno dall’attuale trading con i token al trading con i futures, meno transazioni in BTC saranno necessarie!
Se analizzate ad esempio quali sono i principali mercati in cui vengono scambiati i token BTC noterete che sono praticamente tutte piattaforme di trading di criptovalute. Pertanto è corretto immaginare che il volume di transazioni di token generato dal trading sia allo stato attuale decisamente elevato. Quanti traders si sposteranno sui futures?
Se, come è possibile, saranno molti i traders a preferire i futures (che sono strumenti migliori per loro rispetto ai token stessi) allora è possible immaginare che il numero di transazioni di token possa ridursi. Se così fosse, e se la riduzione fosse significativa, le fees si ridurrebbero.
Ovviamente questa è solo un’ipotesi, ma non ci vorrà molto a verificarla: i futures infatti dovrebbero arrivare entro la metà di dicembre, e se dovessero iniziare ad attrarre traders fin da subito si potrebbe verificare una riduzione delle fees forse già a partire da gennaio 2018.
A dire il vero però c’è anche il rischio, paradossale, che avvenga il contrario. Ovvero che i futures attraggano così tanti investitori da far schizzare il prezzo del Bitcoin. Se così fosse c’è da aspettarsi un incremento degli utilizzatori, e quindi probabilmente anche delle transazioni. Se sarà questo ad accadere allora le fees potrebbero addirittura aumentare. Tuttavia in presenza dei futures più le fees aumentano più gli stessi futures diventano appetibili (visto che non hanno fees, ma solo le classiche commissioni sugli scambi che però ci sono anche nel trading diretto di criptovalute). Pertanto questa seconda opzione allo stato attuale sembrerebbe meno probabile della precedente.
Staremo a vedere…