Ieri è successa una cosa decisamente interessante.
Infatti il numero di ETH messi in staking nel corso della giornata (86.000) ha superato di gran lunga quello degli ETH ritirati dallo staking (31.000).
Il giorno prima invece furono ritirati ben 285.000 ETH, a fronte di 126.000 depositati.
Il fatto è che a partire dal 12 aprile, quando furono finalmente aperti i prelievi degli ETH in staking, il prezzo di ETH ha subito tre cali, di cui due significativi, che hanno avuto impatto negativo su tutti i mercati crypto.
Tra il 24 aprile e ieri il prezzo di Ethereum è sceso fino a 1.800$, ovvero un livello del 6% inferiore a quello appena precedente allo sblocco degli ETH in staking.
Tra ieri ed oggi invece sembra essersi verificata un’inversione di tendenza, con il prezzo di ETH risalito sopra i 1.860$, e quello di Bitcoin addirittura sopra i 28.400$.
In altre parole il ritracciamento dovuto allo sblocco degli ETH in staking potrebbe essere terminato. L’unico altro dubbio a riguardo è costituito dal fatto che la maggiore staking pool di staking di ETH, Lido, non ha ancora attivato i prelievi, e dovrebbe farlo la prossima settimana.
Tuttavia in questo momento sembra poco probabile che assisteremo ad una valanga di prelievi di ETH da Lido, sul breve periodo, quindi nonostante ciò il ritracciamento dovuto allo sblocco degli ETH in staking potrebbe effettivamente essere concluso. Il giorno dello sblocco e quello successivo potrebbero essere significativi per capire se il ritracciamento è davvero finito oppure no.
Anche perchè nel 2019 ad inizio maggio ci fu la seconda piccola importante bullrun di Bitcoin, cosa che potrebbe anche essere replicata quest’anno. L’ipotesi è che, in caso affermativo, il prezzo potrebbe salire a 35.000$.
Non bisogna però dimenticare che mercoledì prossimo (3 maggio) la Fed dirà se alzerà ancora i tassi o meno, e quello potrebbe essere lo spartiacque in grado di muovere i mercati in una direzione o nell’altra.