Marco Cavicchioli
Premesso che in questo momento l’andamento del mercato crypto nel suo complesso ricalca molto da vicino quello del prezzo di Bitcoin, mi concentrerò su quest’ultimo.
Nel corso del 2023 si sono già verificati tre significativi ritracciamenti.
Il primo, ad inizio febbraio, fece scendere il prezzo di BTC da 23.700$ a 21.500$ in otto giorni.
Il secondo, ovvero quello di maggiore portata verificatosi tra fine febbraio ed inizio marzo, lo fece scendere da 25.000$ a sotto i 20.000$ nell’arco di una ventina di giorni.
Il terzo è quello iniziato il 17 aprile da quota 30.000$, e non ancora concluso.
Come si nota, il livello di partenza dei tre cali è crescente, perchè il primo partì da sotto i 24.000$, il secondo da sopra i 25.000$ ed il terzo da 30.000$. Questo è già un buon segno.
Inoltre nei due casi precedenti la durata è stata relativamente corta, al massimo tre settimane, ma il livello minimo del secondo ritracciamento, quello più lungo, è stato decisamente basso.
In questo momento, qualora non vi fossero catastrofi come il fallimento di Silicon Valley Bank di marzo, il supporto minimo per mantenere il trend di crescita sul medio periodo sembrerebbero essere i 25.000$.
Quindi, fintantochè il prezzo di BTC rimane sopra i 25.000$ in questa fase non c’è da preoccuparsi, perchè ritracciamenti come questi sono all’ordine del giorno sul mercato crypto. Basti pensare che il secondo calo di quest’anno, partito da quota 25.000$, ha fatto perdere al prezzo di Bitcoin meno del 20% del suo valore di mercato.
Il terzo calo è partito da quota 30.000$, e se dovesse far perdere nuovamente a Bitcoin il 20% del suo valore di mercato lo farebbe scendere a 24.000$, in linea con il supporto dei 25.000$ a cui accennavo prima.
Il problema ci sarebbe solo in caso di ampia discesa sotto i 25.000$.
