Nel semestre compreso tra luglio e dicembre del 2021 il volume delle transazioni in e-CNY (lo Yuan digitale cinese) era cresciuto del 154%.
Nel semestre successivo, da gennaio a giugno 2022, è aumentato solamente del 14%.
Quindi rispetto all’anno scorso c’è stato un fortissimo rallentamento dell’espansione dell’utilizzo della nuova valuta nativamente digitale della Cina.
I dati, ufficiali, sono stati diffusi oggi dal quotidiano locale South China Morning Post (SCMP), che sostiene che “la valuta digitale ufficiale cinese ha ancora molta strada da fare prima che i suoi volumi possano raggiungere il livello del i principali fornitori di pagamenti digitali del paese, Alipay di Ant Group e WeChat Pay di Tencent Holdings”.
Secondo l’analista finanziario senior di Botong Analysys, Wang Pengbo, è lo stesso mercato globale dei pagamenti ad essere diminuito in Cina nella prima metà di quest’anno, a causa delle ulteriori restrizioni contro Covid-19, e del rallentamento dell’economia.
Inoltre sempre secondo Wang, l’e-CNY potrebbe aver già addirittura raggiunto un collo di bottiglia nella sua capacità di attrarre più utenti, tanto che l’obiettivo della banca centrale cinese (PBoC) dovrebbe essere quello di migliorarne l’esperienza utente e la frequenza di utilizzo.
La vera domanda però è: perchè i cinesi dovrebbero utilizzare lo Yuan digitale al posto che i classici sistemi di pagamento elettronici già ampiamente in uso?