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Il Bitcoin potrebbe raddoppiare di valore grazie ad una legge USA

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raddoppioMolti di noi italiani sanno che il Bitcoin, e le altre criptovalute, vengono ritenute dallo Stato delle vere e proprie valute, paragonabili a quelle estere come il Dollaro, la Sterlina, ecc. Ma non è così dappertutto.

Infatti se anche in altri Stati (come il Giappone, o gli altri Stati dell’Unione Europea) funziona allo stesso modo, esistono invece ancora alcuni Stati in cui le criptovalute vengono considerate “prodotti” (ovvero beni), e non valute. Questa differenza, all’apparenza solo formale, ha invece una conseguenza notevole.

Ad esempio negli Stati Uniti d’America legalmente le criptovalute sono ancora considerate dei beni (come l’oro), e non delle valute. La principale differenza tra queste due differenti interpretazioni sta nelle tasse: infatti le eventuali plusvalenze generate da investimenti in beni (il cosiddetto “capital gain“) sono tassate, mentre invece non lo sono le plusvalenze generate dall’eventuale apprezzamento di una valuta. In altri termini se converto del denaro da una valuta ad un’altra (il cosiddetto “cambio valuta”) e la nuova valuta in cui ho cambiato il mio denaro aumenta di valore, non ci devo pagare le tasse (a meno che praticamente non lo faccia di professione). Se invece uso il mio denaro per comprare un bene, e questo aumenta di valore, si verifica un “capital gain” sul quale devo pagare le tasse.

Pertanto in Europa, così come anche in Giappone, dove le criptovalute sono considerate valute a tutti gli effetti, non si pagano tasse sulle eventuali plusvalenze ottenute cambiando Euro in criptovalute (a meno che praticamente non lo si faccia di professione). Negli USA invece, dove le criptovalute sono ancora considerate dei beni, si pagano le tasse sul capital gain generato dall’apprezzamento delle criptovalute.

Ebbene, dal 2018 potrebbe non essere più così! Infatti girano voci (attendibili) secondo cui gli USA starebbero per introdurre una nuova norma, simile a quelle europee, che paragona le criptovalute alle valute estere. Se così sarà anche in USA non si pagheranno più tasse sulle plusvalenze generate dalle criptovalute.

Infatti ad oggi se negli USA una persona che investe in criptovalute ad un certo punto decide di utilizzare delle plusvalenze per effettuare delle spese, deve pagarci le tasse sopra! E’ la cosiddetta “coffee tax”: se vado da Starbucks a comprare un caffè e pago in BTC, devo pagarci sopra anche le tasse… Fino ad oggi tutto ciò ha limitato la diffusione del Bitcoin come metodo di pagamento (ovvero come “valuta transazionale”) negli USA.

In passato è già capitato che dopo l’introduzione di una nuova norma che consideri le criptovalute monete a tutti gli effetti, e non più beni, il prezzo del Bitcoin sia salito dell’80%, proprio perchè norme come queste ne “sbloccano” il mercato. Se ciò accadrà anche negli USA (che sono il mercato nazionale più grande del mondo per il Bitcoin) ci si attende che il prezzo come minimo raddoppi.

L’introduzione della nuova norma è prevista a gennaio 2018, e questo potrebbe significare un raddoppio del valore del Bitcoin in pochissimo tempo (qualche settimana, o al massimo qualche mese). Pertanto questo potrebbe essere un buon momento per comprare bitcoin, anche se le quotazioni sono attorno ai livelli massimi di sempre!

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Tutti vogliono i Bitcoin (ed il prezzo cresce)

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Analisi prezzi Ethereum Litecoin ottobre 2017