Da un paio di giorni il prezzo di Bitcoin è tornato sopra quota 6.000 dollari.
Dopo il picco minino del 2018 toccato a dicembre, quando era sceso poco sopra quota 3.000, ha iniziato una lenta risalita, che in poco meno di cinque mesi lo ha riportato oltre quota 6.000, ovvero lì dov’era prima che il fork di Bitcoin Cash lo facesse precipitare, a partire da metà novembre.
In altre parole ha recuperato quello che aveva perso a causa proprio del fork di Bitcoin Cash, visto che per diversi mesi prima di novembre il prezzo era rimasto relativamente stabile proprio attorno a quota 6.000 dollari.
Attenzione però: non è detto che questi livelli di prezzo siano sostenibili. Nonostante abbia retto molto bene agli attacchi provenienti dal caso Bitfinex/Tether, questo non è sufficiente per affermare che, ora che è tornato sopra quota 6.000, sicuramente ci rimarrà.
Anzi, secondo alcuni analisti il rischio che a breve, tra qualche giorno o qualche settimana, possa verificarsi un nuovo calo, è reale. Pertanto, pur non avendo certezze a riguardo, non conviene considerare definitivamente scampato il pericolo di ulteriori cali.
D’altro canto però va anche detto che, secondo altri analisti, il fondo sarebbe già stato toccato, e d’ora in poi sarebbe pertanto improbabile un calo significativo.
Ovviamente non vi sono certezze, ma solo probabilità, ed entrambi questi scenari sono probabili, ognuno dei quali forse con meno del 50% di reale probabilità di avverarsi (sono infatti possibili anche altri scenari, come una stabilizzazione su quota 6.000 per un periodo relativamente lungo, o l’inizio di una nuova bull run).