La notizia era nell’aria da qualche giorno: dopo la Cina, anche la Corea del Sud ha vietato le ICO.
La Financial Services Commission (FSC) ha detto che vieterà tutte le forme di raccolta fondi basate su blockchain “a prescindere dalla terminologia tecnica usata”. Infatti le ICO sono ritenute “eccessivamente speculative” e costituiscono una “violazione della legge del mercato dei capitali” secondo la FSC. Promettono un vero e proprio “giro di vite” con “sanzioni severe”. Inoltre si attendono anche ispezioni in loco dell’FSC dalla fine di settembre, ed analisi di conti in criptovalute degli utente da dicembre.
Non è chiaro se la sentenza si estenderà addirittura agli scambi in criptovaluta. La Corea del Sud recentemente ha fatto registrare un significativo aumento degli scambi in criptovalute (dopo il blocco cinese degli exchange): ad esempio l’exchange locale Bithumb ha un volume di scambi complessivo di 104.113 BTC, o $ 427.533.000, secondo CoinMarketCap.
La dichiarazione FSC segue ad un’ondata di recenti arresti e chiusure di aziende coinvolte con la vendita di false criptovalute che, a quanto pare, avevano incamerato 25 miliardi di won coreani (ben 22 milioni di dollari) a circa 1.000 sprovveduti investitori.
Fonte: www.coindesk.com/south-korean-regulator-issues-ico-ban