Quando si scatenò la corsa all’oro negli Stati Uniti d’America nel diciannovesimo secolo, moltissime persone si buttarono in questo business sperando di arricchirsi. Alla fine però in pochi si arricchirono per davvero, e la maggior parte delle persone rimase “con il cerino in mano”, come si suol dire.
A quel punto venne coniato un nuovo detto popolare, secondo il quale con la corsa all’oro si erano arricchiti soprattutto quelli che vendevano i picconi (e le altre attrezzature utilizzate dagli improvvisati minatori)…
Infatti chi offre servizi utili spesso ci guadagna! Quindi esiste un notevole incentivo a fornire servizi utili a chi ne ha bisogno.
A tal proposito vorrei sfatare un mito: non credo che alla gente comune interessi poi così tanto essere “la banca di se stesso”. E’ vero: Bitcoin nasce proprio per eliminare l’intermediario bancario (oltre che per “democratizzare” il signoraggio), ma questo aspetto potrebbe risultare interessante solo per una piccola porzione degli utilizzatori futuri, quando sarà avvenuta l’adozione di massa.
Pensateci bene: quante persone sono veramente disposte ad assumere su se stesse TUTTO il rischio della custodia del loro denaro? Insomma, quante persone desiderano realmente “tenere i soldi sotto i materasso” al giorno d’oggi?
Sì, perchè custodire le chiavi private di un wallet non è un concetto molto diverso dal tenere i soldi sotto il materasso. Certo, è più facile, più comodo, ed i Bitcoin non si svalutano, ma aldilà degli aspetti prettamente tecnici (o fisici), la logica è la stessa.
Credo sia invece molto più probabile che la stragrande maggioranza delle persone preferisca affidare la custodia sicura dei propri risparmi a degli intermediari affidabili. Lo ha capito molto bene ad esempio il CEO del NYSE (la borsa di New York), Jeff Sprecher, che sta per lanciare il servizio Bakkt. Bakkt infatti sarà per l’appunto un intermediario, che offrirà, oltre al servizi di custodia di Bitcoin, anche un nuovo servizio di pagamento in criptovalute che potrebbe risolvere molti dei problemi di cui attualmente questo settore soffre.
Gli intermediari che offriranno il servizio di custodia di Bitcoin sono come quelli che vendevano i picconi ai cercatori d’oro: sono ovvero quelli che faranno i veri affari. Certo, chi compra Bitcoin quando il prezzo è basso, poi potrà guadagnare se il prezzo salirà, ma gli intermediari invece guadagneranno comunque. Come gli exchange, che stanno continuando a guadagnare anche con i prezzi bassi, e che probabilmente sono anche nel complesso quelli che fino ad oggi ci hanno guadagnato di più.
Quindi non stupitevi se in futuro prolifereranno gli intermediari: il vero business sta qui, e molte (anzi: moltissime) persone hanno bisogno degli intermediari. Chi sarà in grado di soddisfare queste esigenze farà di sicuro business. Gli altri… forse!