Chi non avesse seguito la storia della guerra commerciale in atto tra USA e Cina deve sapere che questa è iniziata tempo fa, ed una delle armi più potenti in mano dei cinesi è proprio la svalutazione della moneta. Si chiama “svalutazione competitiva“, e si verifica quando un paese riduce il valore reale della propria moneta in modo da modificarne il tasso di cambio con le monete estere. In questo modo il paese genera sì inflazione sul mercato interno, ma i prezzi reali dei propri prodotti verso l’estero diminuiscono, facendo diventare “magicamente” i propri prodotti più competitivi sui mercati internazionali.
La Cina ha già provato diverse volte in passato a fare un giochino del genere, ma si era sempre riusciti a trovare una specie di accordo non scritto per convincerla a desistere. Infatti quando un paese come la Cina svaluta la propria moneta, agli altri paesi esportatori conviene fare la stessa cosa e svalutare a loro volta, in modo perlomeno da riportare in equilibrio i tassi di cambio: se così non facessero ne verrebbe pesantemente penalizzato l’export.
Questo meccanismo però ha un grave difetto: genera inflazione. Ovvero alla fine, se tutti svalutano, gli equilibri sui mercati internazionali si ripristinano, ma l’inevitabile inflazione generata sul mercato interno porta ad una reale svalutazione del potere di acquisto della moneta.
Il problema è che pare non tutti abbiano capito quali potrebbero essere le reali conseguenze di una battaglia del genere su stipendi e risparmi. Nel nostro caso concentriamoci sui risparmi.
Ad esempio nella sola Italia ci sono fermi sui conti correnti bancari un totale superiore ai 1.300 miliardi di euro. Sono risparmi che vengono tenuti lì, fermi sul conto corrente, nella nostra valuta fiat. Tenete presente che il totale della capitalizzazione di mercato di tutte le criptovalute del mondo si aggira ad oggi attorno ai 300 miliardi di dollari, ovvero meno del 20% dei soli euro tenuti fermi sui conti correnti italiani… Immaginate quanti risparmi in valuta fiat ci siano fermi sui conti correnti di tutto il mondo!
Ebbene, qualora si scatenasse una vera e propria “guerra valutaria” tra USA e Cina questo significherebbe una inevitabile svalutazione di renmimbi e dollaro, ma forse anche di euro, yen, sterlina, ed altre valute. La svalutazione fa perdere valore ai risparmi, pertanto a chi avesse risparmi in valuta fiat fermi sul conto corrente in caso di svalutazione non converrebbe più affatto tenerli fermi in valuta fiat sul conto corrente. Anzi, per evitare di perderci dovrebbe trovare un modo per investire quei risparmi in qualcosa di redditizio. Oppure potrebbe convertirli in valute deflattive!
Infatti Bitcoin, e molte altre criptovalute, sono state progettate per essere deflattive. Ovvero non solo non è possibile svalutare Bitcoin, ma addirittura sul lungo periodo dovrebbe invece valutarsi. E’ stato proprio progettato per fare così, e finora sembra aver rispettato queste previsioni. Inoltre sembra anche che potrebbe esserci una correlazione tra l’inflazione del dollaro ed il valore di Bitcoin (anche se questa è solo un’ipotesi ancora assolutamente non confermata).
Pertanto qualora si innescasse una guerra valutaria tra USA e Cina le rispettive monete potrebbero svalutarsi, e forse contagiare anche le altre maggiori valute fiat del mondo. Questo farebbe diminuire sensibilmente il valore dei risparmi, e quindi molti risparmiatori potrebbero cercare di convertire i loro risparmi in valuta deflattiva, che non si svaluta. E Bitcoin è probabilmente la miglior valuta deflattiva che ci sia in circolazione…
Ora il punto chiave è: questa guerra valutaria potrebbe essere sul punto di innescarsi! Bloomberg ha appena pubblicato un articolo in cui si ipotizza che, a causa della vera e propria guerra commerciale in atto tra USA e Cina, quest’ultima abbia di nuovo iniziato a svalutare la propria moneta, come conseguenza dei dazi imposti dal Presidente Trump sull’import di prodotti cinesi. Ad oggi non sembra esserci altra via di uscita: sembra infatti che gli USA potrebbero continuare con questa politica di protezionismo che serve per aumentare artificialmente i prezzi dei prodotti importati dalla Cina, e la Cina di conseguenza sembra che possa continuare a svalutare la propria moneta per ridurli artificialmente. Se così sarà la guerra valutaria potrebbe già persino essersi innescata. Forse ci sarà da “divertirsi”… 😉