Da qualche giorno si è innescata una pesante spirale ribassista, che ha portato Bitcoin prima sotto gli 8.000 dollari, ed ora addirittura sotto i 7.500.
La cosa strana è che invece in molti si aspettavano un trend crescente dopo Consensus. Ma le cose sono andate diversamente.
Il particolare, come conferma anche la nostra fonte americana che non possiamo citare (presente a Consensus), la conferenza quest’anno pare non sia stata particolarmente brillante. Ovvero le enormi aspettative che aveva generato pare siano state disattese.
Anzi, la stessa fonte ha definito “spazzatura” buona parte delle cose che sono state proposte quest’anno durante Consensus. Non deve pertanto stupire se i mercati prima avevano ipotizzato un incremento di valore, ed ora invece “l’hanno presa male”. Le aspettative a riguardo infatti erano molto elevate, soprattutto perchè negli ultimi 2 anni durante Consensus erano state presentate iniziative di grande interesse.
Non dimentichiamoci che stiamo pur sempre parlando di tecnologia, anzi: di una tecnologia in stato di avanzamento che deve ancora fare molta, moltissima strada. Pertanto è lecito sia che ci siano molte aspettative, sia che i mercati la prendano male quando queste aspettative vengono tradite.
Anche perchè, a parte Consensus, le novità positive invece, dal punto di vista tecnologico, ci sono! Lightning Network su Coingate e sui primi wallet, gli strumenti di Coinbase per gli investitori istituzionali, la collaborazione tra IOTA e l’ONU, i bitcoin in banca in Argentina… Ma sono tutte novità non presentate durante Consensus, e che non sono state probabilmente in grado di combattere la delusione dovuta all’eccesso di “spazzatura” proposto durante la più importante conferenza al mondo dedicata al settore delle criptovalute e della blockchain.
A ciò vanno aggiunte le preoccupazioni riguardo la regolamentazione, e delle stime non propriamente ottimistiche di alcune Banche Centrali sul valore di Bitcoin.
A questo punto cosa potrebbe accadere? Difficile a dirsi, ma è possibile che questa delusione porti il famigerato “Misery Index” ad aumentare ancora nei prossimi giorni.