Riceviamo da Michele Costa e pubblichiamo
Moltissime criptovalute usano il sistema POW (dall’inglese Proof of Work) che altro non è che un sistema che necessita una serie di calcoli aritmetici da eseguire ogni volta che si deve aggiungere un nuovo blocco alla blockchain.
Questo sistema è stato implementato per impedire ad hacker e spammer di attaccare la rete e per mantenere la rete sicura.
Questo sistema richiede una grande potenza di calcolo (che aumenta con l’aumentare dei miner) e un ingente dispendio di energia elettrica per funzionare. Sono nate col tempo numerose macchine appositamente create per risolvere questi calcoli il più velocemente possibile e per limitare il dispendio di energia, queste macchine vengono chiamate ASIC.
Le più famose società produttrici (e che detengono inoltre una grossa fetta dell’hashing power mondiale) sono senza dubbio Bitmain e Innosilicon. Queste due compagnie ormai da alcuni anni lottano sul piano dello sviluppo tecnologico per sviluppare macchine sempre più performanti in grado di fare sempre più velocemente i calcoli richiesti dalla moneta e quindi generarne di più.
Un’esempio è l’antminer s9 di Bitmain un modello molto ambito che mina in algoritmo SHA-256 (quello del Bitcoin) ad una velocità di 13 TH/s consumando circa 1300 watt.
Ad oggi avendo una macchina di queste si possono generare circa 9 dollari ogni 24 ore in Bitcoin (0.00101), spendendone però circa 7.50 in energia elettrica (se abitate in Italia avete un costo medio di 0.25 cent di dollaro ogni kWh).
Ma fare mining è un’investimento, non bisogna necessariamente focalizzarsi sul guadagno attuale ma anche sul guadagno futuro, quei 0.00101 Bitcoin che si generano con l’s9 oggi, un domani potrebbero valere il doppio o anche più visto che sono direttamente collegati all’aumento di valore del Bitcoin.
Va da sé però che attualmente anche se c’è un guadagno, in Italia con i costi della corrente minare Bitcoin non è così conveniente, infatti moltissime persone stanno trasferendo i loro hardware in paesi dove l’energia elettrica costa molto meno, abbassando drasticamente i costi e alzando di conseguenza i guadagni, ecco la lista dei paesi più convenienti per minare un Bitcoin.
Ci sono inoltre molte monete che possono essere minate con delle normali schede video (GPU) cosa che per i Bitcoin non è più possibile in quanto la difficoltà è salita troppo.
Monete come Ethereum, Zcash, Monero e moltissime altre possono essere minate assemblando un RIG, delle GPU messe in serie che vengono usate per eseguire i calcoli richiesti:
Le GPU in foto sono delle normalissime Ati Radeon 580 Nitro che vengono usate normalmente dai video giocatori per giocare su PC, con l’avvento delle criptovalute sono una delle schede più usate per fare mining insieme a modelli di punta Nvidia come 1070 e 1080, questa mostruosa richiesta di questo modelli ha catapultato il loro prezzo verso l’alto facendo infervorare i videogiocatori che per comprarne una devono spendere magari il 50-60% in più del loro valore reale.
Se volete calcolare il vostro ritorno economico della vostra o vostre GPU consiglio https://whattomine.com/coins
Se volte invece iniziare l’attività del mining di cryptovalute ci sono una miriade di siti web (soprattutto in inglese) che parlano dell’argomento… io ho iniziato con http://1stminingrig.com/
Potete inoltre dare un’occhiata agli ASIC miner qui:
Fate bene gli opportuni calcoli in base a quanto pagate di corrente elettrica, il costo dell’hardware e il relativo ROI prima di cimentarvi con il mining, ricordate inoltre che iniziare con un’ASIC non richiede una particolare conoscenza in quanto basta accenderli e configurarli secondo le indicazioni, per le GPU invece bisogna saper smanettare un po’ sia a livello di software (qualche riga di codice) ma soprattutto a livello hardware, in quanto bisogna assemblarsi da soli i vari componenti per far funzionare a dovere il RIG.