Gibilterra è un cosiddetto “territorio d’oltremare” del Regno Unito di Gran Bretagna. Pertanto sebbene la regina sia sempre Elisabetta II, ha un suo Parlamento, un suo governatore ed un suo primo ministro. Pertanto ha anche delle proprie leggi, diverse da quelle dello UK (e dalla vicina Spagna).
Ebbene il governo di Gibilterra, insieme alla Gibilterra Financial Services Commission (GFSC),ha annunciato che nelle prossime settimane dovrebbero dar vita ad un nuovo progetto di legge che regolerà le ICO sul proprio territorio. Se così sarà, si tratterà della prima legge in assoluto che regola la promozione, la vendita e la distribuzione dei token digitali.
Sembra che con questa legge i promotori delle ICO che opereranno a Gibilterra dovranno rispettare precise regole di trasparenza per garantire che agli utenti vengano fornite “informazioni adeguate, precise ed equilibrate a chiunque voglia acquistare i token”. Inoltre saranno anche individuati degli “sponsor autorizzati” che saranno responsabili di assicurare la conformità con le regole contro la criminalità finanziaria.
Probabilmente è in atto una vera e propria “corsa” (o addirittura gara) a fornire supporto normativo a questo settore ancora ampiamente deregolamentato (vedasi ad esempio l’iniziativa dell’Arizona di pochi giorni fa, o le dichiarazioni del Ministro dell’Economia svizzero), perchè in questa fase chi riesce ad offrire un “cappello legale” alle attività legate al settore delle criptovalute potrebbe attrarre molti operatori pionieristici del settore, che scappano invece da quei territori in cui al contrario vengono penalizzati, ostacolati o addirittura perseguiti.
In questa “gara” Gibilterra pare poter arrivare per prima, ed attrarre quindi molte iniziative legate alle nuove ICO (alcune delle quali potrebbero coinvolgere anche aziende di grosso calibro, come Starbucks, Kodak o Telegram). Ricordiamo infatti che Gibilterra ha già fatto qualcosa di simile con il gioco d’azzardo online, di fatto attraendo sul proprio territorio molte aziende di questo settore in fuga da altri paesi europei con norme molto più penalizzanti.