Signoraggio: cosa significa? Significa che chi emette una moneta ci guadagna (cosa praticamente ovvia)!
Storicamente il signoraggio è un diritto che gli Stati hanno riservato per sè, perchè per ragioni tecniche in passato solo gli Stati potevano garantire un’emissione “corretta” di moneta (anche se poi invece molti non lo hanno fatto).
Tanto che è vietato dalla legge emettere una propria moneta… E nell’area Euro il divieto è esplicito: solo la BCE è autorizzata ad emettere moneta.
Ma questo divieto si basa fondamentalmente sulla difesa del monopolio statale dell’emissione di moneta (oltre che sul fatto che con le vecchie monete fisiche la contraffazione era fin troppo semplice, ed il divieto di emettere moneta era pertanto pressochè obbligatorio).
Tuttavia anche prima dell’avvento delle monete digitali si discuteva già di questo monopolio: fu il premio nobel Friedrich von Hayek, con il su libro “La Denazionalizzazione del Denaro“, a sostenere che al posto di Stati che emettono valute nazionali, il cui uso è imposto per legge a tutti i propri membri, anche i privati dovrebbero essere autorizzati ad emettere proprie monete.
Tralasciando (per ora) il discorso sull’utilità – o meno – di togliere agli Stati questo monopolio, concentriamoci sul signoraggio. Ebbene, chiunque emetta moneta esercita signoraggio: ovvero può guadagnare emettendola!
Le criptovalute decentralizzate come Bitcoin non solo risolvono completamente il problema della falsificazione (che ad esempio per quanto riguarda Bitcoin è pressochè impossibile), ma democratizzano anche il signoraggio!
Infatti Bitcoin non è emesso da nessun singolo soggetto, quindi nessuno ha il monopolio del signoraggio di Bitcoin (e questo vale per tutte le criptovalute per le quali il mining è aperto a tutti). Tecnicamente il signoraggio di Bitcoin è distribuito, ovvero va volta per volta al miner che riesce a convalidare un blocco.
E’ vero tuttavia che ultimamente i miners che riescono effettivamente a minare non sono molti, però molti di essi in realtà sono pool che mettono insieme la potenza di calcolo di molti utenti che si spartiscono gli eventuali proventi derivanti dal signoraggio. Ed a questi pool teoricamente chiunque può partecipare!
Pertanto Bitcoin ha democratizzato il signoraggio, anche se in proporzione alla potenza di calcolo che si riesce a mettere a disposizione del sistema (senza contare il costo dell’energia elettrica, che complica notevolmente le cose).
Alla luce di ciò possiamo affermare che il monopolio statale dell’emissione di moneta (finalmente) può essere messo in discussione. Ovvero possiamo immaginare che la cosiddetta “Hayek Money” non solo sia oramai realtà, ma vada anche considerata accettabile e forse addirittura preferibile. Infatti i danni provocati in passato da Stati che hanno emesso moneta in modo scorretto (per usare un eufemismo), solo per poter approfittare del signoraggio (vedi ad esempio il Venezuela), sono tanti e tali che un sistema basato sulla democratizzazione del signoraggio sembra essere decisamente molto, molto meglio! A patto che una moneta decentralizzata, con signoraggio distribuito, rimanga tale.
PS: non tutte le criptovalute sono create su queste logiche. Ce ne sono anche di non decentralizzate, con il signoraggio nelle mani di un unico soggetto emittente (come tuttavia aveva già previsto anche Hayek), ma almeno Bitcoin è così.