Brusco risveglio stamattina per i possessori di Bitcoin: il valore del BTC è tornato sotto quota 14mila dollari. E un po’ tutte le altre criptovalute hanno perso terreno rispetto a ieri. (Anche se mentre scriviamo questo articolo il crollo pare già essersi arrestato).
La causa è dovuta ad alcune indiscrezioni provenienti dalla Corea. Infatti la Corea è la patria di diversi siti di exchange (alcuni anche molto importanti a livello globale), è il terzo mercato mondiale per le criptovalute, ed ha annunciato che potrebbe varare una legge per proibire gli scambi sui mercati nazionali.
Infatti i coreani hanno sviluppato una vera e propria “mania” per gli investimenti in criptovalute, tanto che i prezzi delle medesime sugli exchange coreani sono anche significativamente maggiori rispetto a quelli degli exchange esteri. Il governo coreano è preoccupato delle possibili perdite che potrebbero affliggere i propri cittadini in caso di scoppio della bolla speculativa.
Secondo l’agenzia Reuters, Bithumb e Coinone (due tra i principali exchange coreani) sono stati perquisiti dalla polizia e da funzionari dell’ufficio imposte, nell’ambito di un’indagine per presunta evasione fiscale. Inoltre un rappresentante di Bithumb ha confermato via email a CoinDesk che ci sono stati incontri con le autorità fiscali coreane.
Inoltre il canale di informazione coreano SBS news ha riferito che il Dipartimento di Giustizia della Corea del Sud si sta muovendo per preparare una legislazione che potrebbe anche bloccare del tutto gli scambi di criptovalute nel paese.
Secondo un successivo rapporto sempre di Reuters il Ministero della Giustizia ha confermato che un disegno di legge in proposito sarebbe imminente.
Fonte: www.coindesk.com/south-korea-reportedly-expands-crackdown-bitcoin-exchanges