La notizia è vecchia (risale addirittura a ottobre 2016), ma rimane lo stesso molto interessante!
Il problema all’origine è: come si fa a garantire l’integrità dei prodotti alimentari in ogni parte della filiera di produzione e distribuzione? Per questo scopo esiste il protocollo HACCP, ma non è valido al di fuori della UE! Quindi non si può applicare a tutti quei prodotti di provenienza extra-UE, tanto che ad esempio la scorsa estate della papaya proveniente dal Messico risultò essere contaminata dal batterio della salmonella, tanto da dover ritirare il prodotto una volta immesso sul mercato.
Per tentare di risolvere questo problema, o perlomeno contenerlo, Walmart nell’ottobre 2016, insieme a Unilever e Nestlé, ha avviato una partnership con IBM per tracciare i prodotti alimentari a partire da ogni singolo punto della filiera produttiva, ovunque esso sia, grazie ad una tecnologia basata su Blockchain, la IBM Blockchain Platform. In realtà non disponiamo ancora dei dettagli del sistema, ma possiamo immaginare che al singolo prodotto venga assegnato un token, e ne si registri tutti gli spostamenti ed i passaggi di proprietà in modo da memorizzare a sistema l’intera filiera (per poter risalire sino al singolo produttore della singola partita).
Abbiamo già parlato in passato di iniziative simili, ma questa è la prima di cui vi parliamo che operi all’interno del settore food. La sicurezza alimentare infatti è estremamente importante, soprattutto in un mondo globalizzato in cui le merci vengono prodotte e distribuite un po’ ovunque, e tecnologie di questo tipo potrebbero aiutare molto a rendere i cibi che consumiamo ogni giorno molto più sicuri.
https://www.youtube.com/watch?v=SV0KXBxSoio
Fonte: www.tomshw.it/blockchain-cibo-tecnologia-bitcoin-te-mangi-88787