Si sa, il mining di Bitcoin consuma moltissima energia elettrica. Ma quanto inquina?
Oggi ho scritto per Cryptonomist un lungo articolo in cui cito alcune stime elaborate dall’Università di Cambridge.
Da queste stime si evince che il mining di Bitcoin in tutto il mondo consuma più energia elettrica dei Paesi Bassi, classificandosi al 31° posto al mondo.
Ma il discorso cambia enormemente se al posto del consumo energetico ci si concentra sulle emissioni di CO2.
Infatti secondo le stime dell’Università di Cambridge, il mining di Bitcoin in tutto il mondo emette meno CO2 di quanto facciano ad esempio il Botswana o la Finlandia, classificandosi solo all’85° posto da questo punto di vista, poco sopra Mongolia, Burkina Faso e Nepal.
Anzi, facendo i calcoli risulterebbe che il mining di Bitcoin è responsabile solamente dello 0,12% delle emissioni di CO2 a livello globale!
In altre parole il mining di Bitcoin inquina pochissimo (quasi nulla), rispetto ad altre attività.
Se lo si dovesse bandire completamente a livello globale, l’impatto sull’ambiente sarebbe pressochè nullo.
Ma perchè inquina così poco?
La spiegazione è che consuma solo energia elettrica, e che questa ormai sempre più spesso viene prodotta con fonti non inquinanti, soprattutto in paesi come gli USA (dove è concentrato il mining di Bitcoin).