Ieri sera si è diffusa la notizia che l’agenzia governativa statunitense che vigila sui mercati delle commodity (CFTC) ha vinto una causa contro Ooki DAO.
Si tratta della prima volta che una DAO (Decentralized Autonomous Organization) viene condannata da un tribunale negli USA, che la riconosce responsabile di violazioni legali considerandola alla stregua di una “persona giuridica”.
Il tribunale ha anche intimato alla DAO di chiudere.
Questo precedente potrebbe aprire la porta a future azioni contro altre DAO ed exchange decentralizzati, dato che nel comunicato ufficiale la CFTC ha aggiunto:
Questa decisione dovrebbe servire da campanello d’allarme per chiunque creda di poter aggirare la legge adottando una struttura DAO, con l’intenzione di isolarsi dalle forze dell’ordine e, in definitiva, mettendo a rischio il pubblico.
Inoltre mette a rischio anche i DEX, ovvero l’alternativa che potrebbero avere le crypto eventualmente dichiarate security.
Ooki DAO in realtà era già implosa a settembre dell’anno scorso, quando il suo TVL passò di colpo da sopra i 58 milioni di dollari a sotto gli 0,8 milioni (meno di 800.000$). Gli ultimi dati disponibili su DefiLlama risalgono al 20 maggio 2023.
Nel corso della notte si è verificato un vero e proprio deflusso di fondi dai protocolli DeFi, con Lido -4,8%, Maker -3,7%, Aave -5,6%. In totale 11 milioni di dollari sono usciti in poche ore (il massimo deflusso dal 12 maggio).
A ciò si sono aggiunte le paure per il possibile delisting dagli exchange delle criptovalute considerate security dalla SEC, con un vero e proprio bagno di sangue.
Nel corso della notte ad esempio ADA (Cardano) e MATIC (Polygon) hanno perso il 24%, SOL (Solana) il 25%, ed EOS il 27%, con BNB (Binance coin) che ha perso un po’ meno (-9%). Il calo ha interessato anche i prezzi di Bitcoin ed Ethereum, anche se le due principali criptovalute con queste vicende non c’entrano praticamente nulla. Il loro calo però è stato inferiore, con BTC che ad esempio perde solo il 3%.
Se si estende l’analisi agli ultimi sette giorni, BNB perde il 23%, ADA il 36%, SOL il 33% e MATIC il 34%. Si tratta di più di un terzo del valore di mercato spazzato via in meno di una settimana.
Alla luce di tutto ciò, è possibile che il calo delle altcoin possa andare avanti ancora per un po’, anche se si spera che non si verifichi lo scenario che tre mesi fa definivo l’apocalisse delle criptovalute.