Marco Cavicchioli
La SEC sta continuando a denunciare exchange accusandoli di offrire in vendita security non registrate.
La SEC è l’agenzia governativa statunitense che vigila sul mercato delle security, quindi queste sue accuse non vanno prese alla leggera. Anche perchè gli altri Paesi, soprattutto quelli occidentali, potrebbero seguire il suo esempio e fare altrettanto.
Inoltre temo che su molte criptovalute, e soprattutto molti token, l’agenzia abbia ragione.
Il problema è che da un lato è illecito offrire in vendita security non registrate, mentre dall’altro è altamente improbabile che la stragrande maggioranza delle criptovalute (e soprattutto dei semplici token) possano registrarsi presso la SEC, come prevederebbe la legge.
Quindi credo che alla fine sugli exchange rimarranno solo quelle poche criptovalute che sono considerate commodity e non security (come Bitcoin e forse Ethereum), e le pochissime che sono considerate security ma che potrebbero ottenere la registrazione.
Le altre che fine faranno?
Semplicemente si sposteranno sui DEX, ovvero gli exchange decentralizzati che sono “terra di nessuno” e non c’è modo di regolamentarli con le leggi nazionali.
A dire il vero molte criptovalute e moltissimi token ci sono già sui DEX, quindi semplicemente spariranno dagli exchange centralizzati (i cosiddetti CEX).
Sono però i CEX a fare la fortuna di molte shitcoin. Quindi quando spariranno dai CEX il loro valore di mercato potrebbe crollare.
I DEX sono ancora un po’ difficili da usare, e sebbene il loro utilizzo sia in grande aumento, pesano ancora quattro volte meno dei CEX sull’intero mercato crypto per volumi di scambio.
Tra le criptovalute ed i token considerati dalla SEC come security ci sono:
Binance coin (BNB), Solana (SOL), Cardano (ADA), XRP (Ripple), Polygon (MATIC), ALGO (Algorand), The Sandbox (SAND), Decentraland (MANA) e Cosmos (ATOM).
NON ci sono invece nè Bitcoin, che è sicuramente una commodity, nè Ethereum.
