Oggi Ansa riferisce che la società del noto exchange crypto Coinbase, quotata in borsa, ha patteggiato con le autorità di New York.
La società ha accettato di pagare una multa di 50 milioni di dollari perchè le autorità di regolamentazione finanziaria hanno scoperto che consentiva ai clienti di aprire conti senza condurre controlli sufficienti, ovvero in violazione delle leggi antiriciclaggio.
Coinbase si è anche impegnata ad investire altri 50 milioni di dollari per rafforzare il suo programma di compliance, ovvero quello che serve a prevenire che ad esempio trafficanti di droga e venditori di contenuti pedopornografico possano aprire conti sulla piattaforma.
I problemi di conformità sono stati rilevati per la prima volta già nel 2020, riferiti a mancati controlli antiriciclaggio risalenti addirittura al 2018.
Le autorità di regolamentazione aprirono un’indagine formale nel 2021, ed oggi è arrivata la notizia della conclusione di queste indagine con il patteggiamento e la multa.
Come rivela il New York Times, il Dipartimento dei servizi finanziari ha scoperto che a fine 2021 Coinbase aveva accumulato un arretrato di oltre 100.000 avvisi su potenziali transazioni sospette dei clienti non adeguatamente esaminate. L’exchange infatti allora eseguiva solo i più rudimentali controlli KYC (Know Your Customer, ovvero “conosci il tuo cliente”), ma senza approfondire.
Curiosamente oggi in borsa il titolo Coinbase ha aperto con un forte guadagno, forse anche grazie alla conclusione di questo procedimento in atto da quasi due anni.