Con la pandemia il mezzo online ha preso il sopravvento. Sono aumentate a dismisura le ore trascorse davanti al pc, con la vita che si può dire essere diventata totalmente digitale, ovviamente con tutti i rischi del caso.
Ricerche recenti, per esempio, dimostrano che con la DAD è calata la soglia di attenzione nei ragazzi, risultato drammatico se si pensa agli standard europei.
Insomma, a fronte di indubbi benefici che il web ha apportato, vi sono anche dei punti critici che sarebbe meglio considerare sotto una più attenta lente. Ad esempio, le violenze in rete risultano in aumento, con episodi di cyberbullismo ormai non più relegati al semplice episodio di cronaca.
Più in generale negli ultimi due anni il web ha mostrato tutto il suo potenziale e, allo stesso tempo, tutta la sua negatività. Parole come “deep web” sono ormai all’ordine del giorno, così come le frodi, aumentate come mai prima d’ora nel settore del commercio elettronico. Le autorità tengono alta la guardia.
L’aumento dei furti è generale: sia con le solite carte di debito e credito, sia con le criptovalute, e col lockdown ha toccato picchi inimmaginabili. Anche nel mondo del gioco online determinate tipologie di truffa si sono irrobustite, di pari passo con la crescita esponenziale dei giocatori online.
Molti operatori di gioco spesso vengono presi di mira dagli hackers, che hanno trovato nell’industria un’ottima base su cui puntare quando questa è diventata del tutto online. Tra le truffe esterne annoveriamo quelle messe in atto da negozi fittizi online che venivano utilizzati come mezzo per i pagamenti di giochi d’azzardo su Internet. A queste si aggiungono le frodi interne perpetrate da qualcuno in seno alla medesima azienda. Spicca, infine, un’altra tipologia di frodi. Quelle perpetrate con le criptovalute, vero cavillo per i commercianti elettronici.
Su questo punto si sta focalizzando sempre più l’attenzione delle autorità in tutto il mondo, soprattutto a seguito dell’esplosione di notorietà che ha investito le criptovalute: il caso di El Salvador, prima nazione al mondo ad equiparare monete virtuali e tradizionali, è sintomatico di un mondo che sta cambiando.